
Dopo essere stato alla Tarros nel 1994, torni alla grande nel 2008 alla guida della prima squadra...
“Come si dice…a volte ritornano! Scherzi a parte. Si riprende un discorso interrotto un po’ di tempo fa con molto piacere da parte mia. Adesione totale al progetto che mi ha proposto Danilo Caluri. La cosa importante è che tutto vada per il meglio”.
Un ritorno da parte tua in un momento particolare visto che quest’anno sembrava che la Tarros dovesse trasferirsi a Carrara…
“Sì, c’era questa possibilità. Poi fortunatamente la scelta di Caluri è stata quella di rimanere e di questo non posso che esserne contento. La mia filosofia è sempre stata quella di riuscire a fare buone cose nella propria città per cui questa scelto non può che avermi fatto un grande piacere. Ora non resta quindi altro che mettersi al lavoro affinché si riesca nella realizzazione di questo progetto che vorremmo realizzare nell’arco di tre anni, ossia nel consolidamento dei giovani nella prima squadra della Tarros”.
Sei un allenatore che è un buon conoscitore della realtà spezzina. Quest’anno ti troverai ad allenare dei ragazzi che già conosci bene. E’ già un ottimo punto di partenza…
“Sì, più o meno conoscevo tutti. Ho avuto l’occasione di fare un paio di allenamenti in queste ultime due settimane con questi ragazzi e ho avuto l’impressione di avere di fronte dell’ottimo materiale umano, contrariamente a chi sostiene che da queste parti non ci sono buoni giocatori. Secondo me ci sono e ne potranno crescere degli altri. L’obiettivo è proprio quello. L’ossatura della squadra, quella degli anni precedenti, rimarrà intatta. Poi vedremo se con calma e compatibilmente con il budget a disposizione riusciremo a completare questa squadra con uno o due innesti. Comunque ora questa non è la cosa più importante quanto invece lo è riuscire a costruire un progetto sul nostro territorio e con le nostre risorse umane”.
Con che spirito a Spezia?
“Sicuramente tranquillo. Quattordici anni di esperienza di lavoro sui giovani dovrebbe essere una piccola garanzia. Oltre che in campo femminile, ho avuto lo scorso anno un’esperienza fuori Spezia che, al di là dei risultati, è stata importante dal punto di vista formativo”.
Dopo il trasferimento a Livorno della A1 femminile, la situazione negativa dello Spezia, il vostro rimanere alla Spezia è molto importante…
“Potrebbe diventare il nostro grido di battaglia. Noi ci siamo e cercheremo di spingere tutti coloro che sono rimasti delusi da tutte queste vicende sportive spezzine, a seguire noi”.
Nessun commento:
Posta un commento