DANILO CALURI: VOGLIAMO FARE CRESCERE TUTTO IL BASKET SPEZZINO
Il Presidente dello Spezia Basket Club Tarros parla delle decisioni prese, delle prospettive, degli obiettivi, dei progetti e delle speranze per la società e per la prima squadra, ma anche per i giovani e per il movimento cestistico spezzino nel suo complesso.
Il campionato è appena iniziato, invece il lavoro della società non si è mai fermato: l’estate è stata densa di contatti e di accordi. Soddisfatto del lavoro svolto?
Penso che abbiamo creato un ottimo organico. La base c’era già, siamo andati a sistemare gli ultimi tasselli con tre acquisti importanti: Lorenzo Fazio, Cheick Penè e Stelios Papadakis. La concorrenza non è stata poca, ma siamo riusciti a portare tutti e tre alla corte di Carlo Bellavista.
Proprio Bellavista è un’altra delle novità di questa stagione. Come è maturata la decisione di affidare a lui la guida tecnica della squadra?
Perché ho sempre avuto grande stima nei suoi confronti. Ho sempre ammirato la grinta, la determinazione, l’impegno e la passione che metteva sul parquet. Sono convinto che queste caratteristiche, oltre ovviamente alla grande conoscenza del mondo del basket, ne possono fare anche un ottimo allenatore.
Fin qui le novità riguardanti la prima squadra, ma non sono le sole; ce ne sono anche nell'organico della società e nei rapporti con la città.
Sì, anche a livello direttivo ed organizzativo ci sono novità di rilievo. Voglio citare innanzitutto l’ingresso nella società dell’Ammiraglio Rosario Accardo, che ancora ringrazio per aver accettato la mia proposta. Il suo è un titolo onorifico, ma un ruolo attivo e operativo. Gianluca Cirillo si affianca, come Vice Presidente, ad Andrea Della Croce. Inoltre, abbiamo deciso di ripristinare anche la figura di addetto stampa, per comunicare al meglio tutto quello che facciamo e tutti i progetti.
Ad esclusione di Papadakis tutte le scelte sono cadute su spezzini, di nascita o di adozione, una decisione che molti ritengono “coraggiosa” e che lei, invece, definisce “doverosa”. Perché?
Perché noi abbiamo tra i nostri obiettivi quello di fare crescere il movimento del basket spezzino. Come possiamo farlo se non siamo noi i primi a puntare sugli spezzini e sui giovani in particolare? Del resto credo che qui abbiamo molte individualità interessanti e dobbiamo farle crescere.
A questo possiamo legare anche la decisione di affiancare alla prima squadra un’under 19 autonoma?
Assolutamente sì, il vivaio deve essere alimentato e fatto crescere. Come dicevo, ci sono molti ragazzi interessanti, devono avere una possibilità.
Fondamentale, a questo proposito, anche avere le strutture adeguate. Si sta muovendo qualcosa anche in questa direzione?
Gli amministratori locali conoscono le nostre necessità e si sono mostrati molto disponibili a darci una mano, anche perchè quello che vogliamo è fare crescere tutto il movimento e fare crescere tanti nostri ragazzi. C'è l'idea di una nuova tensostruttura, ci stiamo lavorando in accordo con il Comune.
Questo potrebbe essere uno stimolo di crescita anche per altre società cestistiche. Qual è al momento la situazione?
Qualcosa si sta muovendo. Noi collaboriamo da sempre con il DLF, ma penso che ci siano altre società in grado di “rinascere”, ad esempio il Lerici e Canaletto, ma non solo. Noi vorremo creare maggiori opportunità per tutti. Quello che vorremo fare crescere è tutto il movimento spezzino. Più siamo meglio è.
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